MANU
Una vita dominata dalla ricerca di emozioni forti; una volontà ed una determinazione di ferro nel concepire e portare a termine imprese a dir poco fuori dal comune; la serietà professionale di chi sa vivere sacrifici e successi con la stessa umiltà; l'amore viscerale per la Liguria che gli ha dato i natali; tutto questo, in sintesi, può aiutare a capire e presentare "Manu", destino da campione, free climber per vocazione.
Scalare è nel DNA di famiglia ed insieme al cugino Marco, nome storico tra i climbers liguri, già nel 1985 aprì a Monte Cucco la sua prima via, battezzata Zambarinik, a tutt'oggi una classica per i tanti cultori dell'arrampicata che si danno appuntamento sulle "palestre" del finalese.
Era solo l'inizio ma d'un tratto anche le rocce parvero non bastare a contenere un'esistenza scolpita dall'adrenalina. Mentre il cugino Marco continuava ad esplorare e chiodare vie sulle principali falesie della zona, contribuendo a far sì che le stesse assurgessero alla notorietà di cui a tutt'oggi
godono nel panorama europeo degli addetti al settore, ecco per Manu altri orizzonti ed altre sfide; una vita passata sui ring di mezza Europa a mietere vittorie prestigiose: tre corone mondiali, una europea e sette titoli nazionali professionisti nelle varie discipline degli sport da combattimento.
Gli appuntamenti con le scalate si diradavano ma non per le imprese no-limits come la traversata in solitaria con canoa dalla Corsica alla Liguria nel 1995, l'Iron Bike del 1997 o il particolare Mega-Triathlon in solitaria di 1.100 Km consistente nel percorrere 3 volte la Liguria da La Spezia
a Ventimiglia via mare e via terra alternando consecutivamente canoa, corsa e mountain bike, impresa da lui stesso ideata e compiuta nel 1999 a suggellare l'amore per la Natura e questa Terra. Infine, abbandonati i guantoni ed i clamori dei riflettori, il ritorno alle montagne: nuove pareti da esplorare, nuovi sentieri da percorrere, nuove mete da raggiungere.
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